Un attacco contro una chiesa ortodossa a Gaza ha causato la morte di 18 persone. Il ministro dell’Informazione di Hamas ha accusato Israele di aver colpito la chiesa e ha affermato che molte famiglie cristiane e musulmane costrette ad abbandonare le proprie case si erano rifugiate nell’edificio.
Le Forze armate israeliane respingono le accuse, affermando che la chiesa non era l’obiettivo del loro raid. Secondo l’esercito israeliano, l’obiettivo era un centro di comando e controllo di Hamas, da cui venivano lanciati razzi e colpi di mortaio contro Israele. Durante il bombardamento, un muro della chiesa è crollato, ammettendo così gli israeliani la presenza di vittime civili.
Il Patriarcato Greco Ortodosso di Gerusalemme ha condannato il bombardamento, definendolo un attacco israeliano contro una delle loro chiese a Gaza City.
La Caritas Gerusalemme ha riferito che la chiesa offriva rifugio a circa 500 persone, tra cui 5 membri dello staff Caritas e le loro famiglie. Almeno 17 persone hanno perso la vita e altre sono ancora sotto le macerie. Tra le vittime ci sono anche la sorella di una delle persone dello staff Caritas e i suoi due figli.