“L’ho visto morire”: dramma Riccardo Scamarcio | La morte passata davanti i suoi occhi senza poter far nulla

Riccardo Scamarcio

Riccardo Scamarcio, attore pugliese - Credit Ansa Foto - Tendenzediviaggio.it

L’attore pugliese racconta del dramma personale che lo ha profondamente cambiato. Ora la paura è troppo forte

Nato a Trani nel 1979, Riccardo Scamarcio è diventato uno dei volti più celebri del cinema italiano ed ha conquistato un successo internazionale grazie alle sue magistrali interpretazioni. Una passione che scopre durante l’adolescenza e che coltiva trasferendosi a Roma per studiare al Centro Sperimentale di Cinematografia.

Il debutto avviene nel 2001 quando recita in “Ama il tuo nemico 2“, ma il vero salto di salto di qualità per la sua carriera avviene nel 2004 con “Tre metri sopra il cielo“, tratto dall’omonimo romanzo di Federico Moccia. Interpreta i panni di Step, un giovane bello e dannato che con il suo senso di ribellione fa innamorare milioni di telespettatori.

Diventa un vero e proprio sex symbol dei primi anni Duemila ed è l’idolo delle adolescenti. Durante una recente intervista a Il Messaggero, Scamarcio ha ammesso: “Facendo quel film sono entrato nel cuoricino di tante persone, ma perchè raccontava una storia d’amore. Ho fatto sognare un sacco di ragazze“.

Il successo riscosso è solo l’inizio per il bell’attore pugliese che, in poco tempo, diventa uno degli attori più validi del panorama cinematografico nazionale. Collabora con i più grandi registi come Ferzan Ozpetek in “Mine vaganti“, Sergio Castellitto in “Nessuno si salva da solo” e molti altri.

Il nuovo progetto di Riccardo Scamarcio

Riccardo Scamarcio ha dimostrato di essere un artista versatile in grado di interpretare ruoli totalmente diversi tra loro e passando dal genere drammatico alla commedia. Da sempre amante del rischio, l’attore pugliese ha raccontato: «Non avrei fatto l’attore altrimenti. Se non ami il rischio non puoi farlo, quanto alla velocità anche il mio primo film era su questo».

Il suo ultimo film è “Race for glory“, trasmesso al cinema dal 14 marzo in cui interpreta Cesare Fiorio, il team manager della Lancia che nel 1983 riesce a vincere il campionato del rally contro Audi. In un’intervista a Specchio, l’attore ha raccontato: «Trovo che questa storia racchiuda una metafora dell’Europa: a confronto ci sono due paesi, Italia e Germania, con la prima inferiore alla seconda per tecnologia e investimento economico. Eppure l’Italia riesce a vincere grazie alla propria creatività e a un pilota tedesco».

Riccardo Scamarcio
Il dramma di Riccardo Scamarcio – Credit Ansa Foto – Tendenzediviaggio.it

Dramma per Riccardo Scamarcio

Il bello e tenebroso attore pugliese ha dimostrato di non aver alcun timore nel rischiare ed il suo ultimo film sta riscuotendo un grande successo. Se la velocità non rappresenta un problema, c’è qualcos’altro di cui ha terrore: «Della morte. Inutile fare tanti giri di parole».

Riccardo ha definito la vita come “un provino continuo” e durante l’intervista a Specchio, ha raccontato il dramma personale che lo ha cambiato: «Ho perso mio padre, sono diventato adulto, è nata mia figlia, sono diventato uomo. Sono avvenimenti che mi hanno cambiato profondamente. Perdere un padre – che ho vissuto fino all’ultimo istante – fa paura. Vederlo morire è stata una presa di coscienza del fatto che accadrà anche a me».