Manovra 2024: L’evoluzione dettagliata delle bozze che hanno portato al cambiamento

La premier Giorgia Meloni ha smentito voci riguardanti una misura controversa sulla lotta all’evasione fiscale, definendole “sentito dire” o “documenti non ufficiali”. Questo episodio si inserisce in un contesto di confusione generata da bozze e documenti non ufficiali che sono stati rivendicati, contestati e disconosciuti nel corso degli ultimi dieci giorni. Tuttavia, è importante sottolineare che le misure contenute nel testo definitivo sono il risultato di norme scritte e validate, non di rumors o indiscrezioni errate.

Il terreno di scontro principale, le pensioni

Un altro punto di scontro riguarda le pensioni, che ha subito modifiche nelle bozze successive. Mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, ha affermato che non ci sarà un ritorno alla legge Fornero e che l’obiettivo è raggiungere la quota 41, le bozze della manovra sembrano allontanarsi da questo obiettivo e rendere più rigidi i requisiti per andare in pensione. Tuttavia, il testo definitivo potrebbe tornare alla quota 103, introdotta dal governo Draghi, senza passare alla quota 104. Questo potrebbe essere considerato una “vittoria” rispetto a un rischio evitato.

La fine dei giochi, il testo trasmesso in Parlamento

Solo oggi è stata ufficializzata la fine delle bozze, con l’invio del disegno di legge di bilancio al Parlamento. Il testo, firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, è stato definito coerente con i principi di responsabilità e serietà annunciati dal governo, nel rispetto delle fasce più deboli e della tenuta dei conti pubblici. Ora inizia l’esame parlamentare, durante il quale le misure potranno essere discusse e, se necessario, modificate.