Pantaleo, a Roma il tempio della mixology, tra “santi e bevitori”

In un’atmosfera sofisticata, dal design accogliente e glamour, sotto lo sguardo di San Pantaleo che prende le fattezze del conte Negroni, Pantaleo continua la sua coinvolgente avventura, iniziata lo scorso settembre. Un locale costruito sulla passione: passione per il buon bere e il buon mangiare, passione per una vita conviviale, passione per uno stile di vita dinamico e pieno di energia, passione per la bellezza, senza compromessi.

La passione muove la terra e le stelle e sospinge gli uomini verso nuove avventure. Si esprime in ogni gesto della vita quotidiana e non si può creare a tavolino: nasce dai suoni belli, dalle vibrazioni che accarezzano l’anima. Pantaleo – Food, Wine, Mixology è tutto ciò: è un locale ove coloro che desiderano bellezza e cose buone, fatte con dedizione e scelte con sapienza, possono ritrovarsi nel pieno centro di Roma (Piazza San Pantaleo 4, Rione Parione), tra Piazza Navona, la statua di Pasquino e Campo de’ Fiori, senza orari. Qui il grigiore della quotidianità scompare e al suo posto appaiono il rosso e l’oro, colori romani e del papato, appassionati e appassionanti, orchestrati in un progetto di design che ha trasformato il locale originale, storica libreria romana, in un luogo trendy e accogliente.

IL DESIGN E IL MURALES DI SAN PANTALEO

Posto in una incantevole piazzetta della Roma papalina, Pantaleo è immediatamente visibile dall’esterno grazie alle vetrate, molto alte, e l’utilizzo di metalli come il ferro battuto e l’ottone che, insieme al velluto rosso cardinale, gli conferiscono uno stile inconfondibile.

Il locale si dispone su tre livelli, ognuno dei quali può essere scelto dagli ospiti per differenti occasioni: il piano strada nasce per i momenti di grande frizzantezza e allegria, adatto alla condivisione, con i banconi della cucina e del mixology a vista e un ampio tavolo sociale, attorniato da alti sgabelli e illuminato da lampadari in tessuto e ferro; il piano inferiore con il suo bancone circolare e le bottiglierie di grandi vini e distillati, è perfetto per momenti più glamour e raccolti e per eventi privati; infine il mezzanino, ove avvolgenti poltrone in velluto dallo schienale alto e dai colori accesi sono raccolte intorno a tavoli da caffè, è il luogo ideale per concedersi ore intime e rilassate, pranzare in due, sorseggiare dei pigri the pomeridiani o trascorrere serate in coppia o con gli amici. Questa grande versatilità rende il locale pronto ad accogliere ogni stato d’animo, grazie anche alla morbida filosofia ispiratrice che è quella di dividere con chi si ama cibo, allegria e un pizzico di relax.

Il locale prende il suo nome da San Pantaleo, medico fedele al suo credo cristiano, perseguitato sotto Domiziano. La leggenda narra che Pantaleo di Nicomedia fu condannato dapprima al rogo, ma le fiamme si spensero da sole; poi fu immerso nel piombo fuso, ma il piombo si raffreddò miracolosamente; infine venne mandato a morire “ad feras” cioè sbranato dalle belve feroci, ma esse si misero a fargli le feste. Il murales del santo domina l’ingresso e, col suo sguardo benevolo, immediatamente accoglie gli ospiti. L’artista Leonardo Spina ha riletto l’iconografia (che rappresenta San Pantaleo in veste di medico, nell’atto di somministrare medicine) in chiave contemporanea creando una nuova immagine di culto per gli amanti del food & beverage. Così, nel nuovo disegno, il cucchiaio è diventato uno “spoon”, quello utilizzato nella miscelazione, le medicine si sono trasformate in un prezioso cocktail e il mantello in un kimono alla moda con motivi geometrici. Il volto del santo diventa quello del conte Camillo Negroni, inventore del celebre cocktail oltre che icona italiana di stile e viveur di inizio secolo. I simboli che sovrastano la figura sono ispirati alla vita del santo e diventano rappresentazione delle tre anime del locale, trasmettendo forza, desiderio e mistero. Ecco quindi le icone del piombo (richiamo all’alchimia, alla miscelazione precisa ed elegante dei barman), dell’Icosaedro (uno dei 5 solidi platonici, considerato portatore di perfezione ed armonia universale e associato dal filosofo all’ elemento dell’acqua, componente principale del vino e alla base di ogni bevanda alcolica) e del fuoco freddo (a simboleggiare l’offerta culinaria che si gioca su piatti complessi e cicchetti, su caldo e freddo). Conclude la figura un leone (fiera ammansita) che attende di assaggiare il risultato della miscelazione ai piedi del santo.

LA PROPOSTA GASTRONOMICA E IL TEAM

Aperto dalla colazione a tarda notte, Pantaleo è un locale inedito che si presenta con una formula immediata e conviviale, all’insegna della condivisione. La cucina ha tre anime: una cruda e affilata dedicata alle tartare e alle ceviche, alle selezioni di prodotti di grande eccellenza; una calda e appetitosa con zuppe, carni e pesci dedicati alla stagione fredda; una esotica per raccontare i sapori del mediterraneo, dell’Europa e dell’oriente. I prodotti arrivano principalmente dal territorio laziale, senza trascurare le produzioni italiane e straniere irrinunciabili, come le ostriche bretoni o il caviale. Il menu è stato strutturato in modo da condurre l’ospite attraverso un gioco di assaggi in libertà. La scelta è ampia e procede tra freschi appetizer, da accompagnare a cocktail, tartare di carne e di pesce, tataki di tonno, selezioni di salumi e formaggi, proposte golose di carne fino a dolci proposte più veloci per il pranzo, come insalate e panini gourmet. Ad accogliere i clienti ci saranno Sergio Frasca, in veste di patron e direttore (già responsabile sommelier del ristorante Imàgo), lo chef Roberto De Santis (che arriva dall’Hotel Majestic e da lunga collaborazione con Filippo La Mantia) e i martinies del barmanager Paolo Sanna, che presta la sua sapienza per una linea di cocktails tutti da scoprire. Gli altri soci sono Giovanni Iozzi, coinvolto in prima persona nella gestione del locale e Domenico Iozzi, già imprenditore in altri settori.

IL BAR MIXOLOGY

Al ristorante si affianca un raffinato bar mixology. La ricerca dei distillati è opera di Paolo Sanna, affermato bartender nostrano. L’obiettivo? Regalare emozioni agli estimatori e grandi piaceri a tutti i bevitori. Paolo ha creato una carta dedicata interamente al Martini grazie alla quale offrire, nel bicchiere, sapori e profumi inaspettati. Ogni cliente potrà individuare il martini perfetto per lui tra quelli firmati Pantaleo: il Dirty Pantaleo (un martini sporcato dai sapori di Sicilia, con capperi e cucunci), lo Spray (dove il vermouth viene aromatizzato con origano dell’Etna e peperoncino e poi nebulizzato),  il Japan, dedicato al Giappone (in questa preparazione si usa il sakè al posto del Vermouth con una aromatizzazione al wasabi e due gocce di salsa di soia), lo Smoked che si prepara con un whiskey torbato che gli conferisce un carattere completamente diverso. Per produrre un martini che sia tale, la temperatura dei freezer è stata tarata tra i -11° e i – 20° così da offrire sempre gin e coppe ghiacciate e le olive sono marinate per osmosi nel vermouth artigianalmente: piccoli particolari per offrire uno stile riconoscibile. “Essendo un cocktail da bere in tre sorsi e basandosi su qualità del gin, del ghiaccio e del servizio, ogni martini deve essere un momento di gioia – afferma Paolo Sanna”.

Oltre ai classici cocktail, Paolo ha ideato una linea di miscelati tagliati sartorialmente per Pantaleo, ove ritroviamo lo spirito indomito del santo e il carattere sociale e raffinato del locale. I numerosi signature saranno riconoscibili per la loro personalità netta e per la freschezza che gli viene donata dalla frutta (di stagione o utilizzata per la realizzazione degli sciroppi artigianali), dalle spezie e da alcuni ingredienti insoliti, tutti da scoprire. In più, ogni sera, si potrà chiedere al barman di costruire un cocktail creato sui gusti e desideri del momento, dando indicazioni sul distillato preferito, il tipo di aromatizzazione, costruendo un dialogo divertente volto a comprendere le preferenze di ogni singolo cliente.

Anche la carta dei vini è, al contempo, complessa e divertente. Sergio Frasca ha compiuto un lungo viaggio da cui ha riportato una variegata e divertente selezione di etichette per accontentare dal neofita all’intenditore. Anche chi vorrà solo provarle sarà benvenuto, con la possibilità che Sergio ha deciso di dare, di aprire bottiglie anche per un solo bicchiere. “Questa carta dei vini – racconta Sergio Frasca – nasce per condurre il cliente in un percorso tra meraviglia e piacere, per regalare un pizzico di gioia e un attimo di relax. Sfogliare questa carta dei vini sarà come entrare in un mondo fuori dall’ordinario.”