Pensione, il Bonus che sta salvando gli italiani: così hai 5 anni di contributi all’istante
Novità sulla pensione - Credit Depositphotos - Tendenzediviaggio.it
Nel 2024 è stato introdotto un nuovo bonus per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro. Una novità che cambierà la vita
La pensione è un tema di dibattito sociale che sta occupando sempre più rilevanza per tutti coloro che sono inseriti nel mercato del lavoro. Si tratta di un compenso che viene messo a disposizione delle persone più anziane per permettere l’uscita dal mondo del lavoro.
Il cambio generazionale è fondamentale poichè permette ai giovani di investire le proprie conoscenze ed abilità, aggiornando le pratiche e tecniche in ogni ambito professionale. Per il 2024 sono previste moltissime novità in merito alla Riforma Pensioni del Governo Meloni.
La riforma è contenuta della Legge di Bilancio e prevede una serie di agevolazioni per garantire l’uscita dal mercato del lavoro e di conseguenza rendere possibile il cambio generazionale. Una delle prime soluzioni per rende possibile l’uscita flessibile è la Quota 103, ovvero 62 anni d’età più 41 anni di contributi.
Il Governo intende assicurare la flessibilità d’uscita dal mondo del lavoro ponendo una maggiore cura ed attenzione per le categorie svantaggiate, per le donne e soprattutto per i giovani.
Cos’è la pace contributiva
Come abbiamo anticipato, la pensione è uno dei principali temi di discussione che mira al cambio generazionale nel mondo del lavoro. Il Governo ha introdotto un nuovo bonus che consente delle agevolazioni per il dipendente ed agevola l’uscita flessibile.
Si tratta della pace contributiva, ovvero uno strumento che permette al lavoratore di riscattare fino a 5 anni di contributi per i periodi di vuoto contributivo, ovvero quelli non lavorati. Vediamo nel corso di questo articolo a chi è riservata e come funziona questo nuovo bonus.
Il nuovo bonus che salva gli italiani
La pace contributiva è un nuovo bonus introdotto dalla Legge di Bilancio che sarà valida per il biennio 2024-2025. In Italia non è la prima volta che si parla di questo argomento, ma il Governo ha deciso di riaprirne i termine per permettere ai dipendenti di riscattare fino a 5 anni di contributi per i periodi di vuoto contributivo pagando un onere che può essere a carico del datore di lavoro.
Questa possibilità è riservata sia ai lavoratori pubblici che privati e a tutti coloro che hanno iniziato a versare i contributi puri, ovvero nel periodo successivo al 1 gennaio 1996. Inoltre, il bonus è valido per i periodi antecedenti all’entrata in vigore e quindi fino al 31 dicembre 2023. Il riscatto però ha un costo e l’onere si calcola moltiplicando l’aliquota contributiva Iva, che per i lavoratori dipendenti è del 33%, per le retribuzioni percepite nelle ultime 52 settimane.