L’accesso alla pensione viene condizionato da numerosi fattori, ma se hai una partita IVA ci sono molte cose alle quali dovrai prestare attenzione.
Negli anni abbiamo avuto modo di veder cambiate l’accesso alla pensione e al tempo stesso anche le modalità di accredito contributivo. Coloro che svolgono un lavoro da “impiegato” dovrà fare affidamento ai rapporti costruiti con l’azienda di riferimento, fin quando non si raggiungerà la soglia minima dei contributi che garantiscano l’accesso alla pensione.
Il calcolo può cambiate a seconda della carriera lavorativa del richiedente, condizionato da un sistema di contributi misti derivanti da coloro che hanno seguito una carriera lavorativa da dipendente accostata a quella da libero professionista.
In questo calderone rientra anche un terzo ambito fondamentale, come nel caso di coloro che hanno sempre avuto una carriera lavorativa da libro professionista e, quindi, titolare di partita IVA.
Non resta, dunque, che scoprire come si articola l’accesso alla pensione per le partite IVA e a quanto ammonta l’assegno mensile.
Come fare accesso alla pensione per chi è titolare di partita IVA?
È necessario spiegare che per i titolari di partita IVA, l’accesso al fondo pensionistico avviene quasi allo stesso modo di chi negli anni ha sempre fatto affidamento a un contratto lavorativo. Il libero professionista, però, deve provvedere da sé al calcolo contributivo che si può articolare con la Gestione Separata all’Inps insieme alla cassa previdenziale della professione che si esercita, avvocati, ingegneri, ecc…
Una volta raggiunti i 67 anni e la quota dei contributi minima richiesta, quindi, insieme al nostro commercialista si può procedere con l’effettivo calcolo per capire a quanto ammonta ‘assegno mensile.
Se hai una partita IVA ecco quanto prenderai di pensione
Il calcolo della pensione per i partita IVA, dunque, dipende dall’anzianità contributiva relativa ai contributi che abbiamo versato, appunto, alla cassa previdenziale di pertinenza. Il punto di partenza dal quale partire prevede almeno 20 anni di contributi e il raggiungimento dei 67 anni di età, in caso contrario sarà sufficiente confrontarci con il nostro commercialista e provvedere a seconda della nostre esigenze.
Infine, teniamo bene in mente che la somma dell’assegno mensile per i partita IVA si aggira tra i 35% e il 45% dell’ultima retribuzione ricevuta nell’anno in cui si stabilisce di procedere con l’accesso al fondo pensionistico. In casi come questi, infine, la somma può essere condizionata da altri aspetti e dettagli dell’attività del libero professionista ma, solitamente, questa si aggira intorno ai 1300 euro mensili.