Tar nega porto armi per difendere incassi: obbligo utilizzo POS.

Un pagamento POS con carta di credito a Roma, 18 dicembre 2019. ANSA / ETTORE FERRARI

Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) ha negato il porto d’armi a un commerciante di Lodi, proprietario di un bar e di una tabaccheria. Il commerciante aveva fatto richiesta spiegando di girare con molto contante e di volersi tutelare da eventuali rapine durante lo spostamento dell’incasso alla banca.

Motivazioni del Tar

Secondo le motivazioni del Tar, il commerciante potrebbe evitare lo spostamento di denaro contante utilizzando i più moderni mezzi di pagamento. Il Tribunale ha quindi confermato quanto stabilito dalla Prefettura di Lodi, che aveva negato la richiesta sulla base di un parere della Questura. La Prefettura ha ritenuto che nel territorio non ci sia un particolare rischio di rapine.

Il ricorso al Tar

Dopo il rifiuto della Prefettura, il commerciante ha fatto ricorso al Tar della Lombardia. Tuttavia, il Tribunale Amministrativo Regionale ha confermato il diniego, mantenendo la decisione della Prefettura.

Conclusioni

Il commerciante di Lodi non otterrà il porto d’armi, nonostante le sue motivazioni legate alla sicurezza durante lo spostamento dell’incasso. Il Tar ha ritenuto che il commerciante potrebbe adottare alternative più sicure, come l’utilizzo di mezzi di pagamento elettronici.

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