Tragica morte di Saman: L’avvocato del padre sospetta un incidente

Durante una pausa dell’udienza a Reggio Emilia, Shabbar Abbas, imputato per l’omicidio di sua figlia Saman, ha dichiarato ai suoi avvocati difensori che, sebbene non sia detentore della verità assoluta, è convinto che la morte di Saman sia stata un incidente avvenuto in ambito familiare. Secondo l’avvocato Enrico Della Capanna, le indagini sono state condotte in modo scorretto, concentrandosi su un’unica ipotesi e ignorando altre possibili dinamiche. Una di queste ipotesi suggerisce che Saman, quella sera, abbia lasciato casa per recarsi da un parente, dove potrebbe essere stata uccisa durante una lite. Tuttavia, nel luogo in cui è stata trovata, Saman non aveva né le scarpe né i calzini che indossava quando è fuggita. Un’altra ipotesi suggerisce che un parente abbia afferrato Saman per bloccarla e, nel farlo, le abbia spezzato l’osso del collo.

Riguardo alla fossa in cui è stata trovata Saman, gli avvocati difensori escludono la premeditazione e affermano che è stata scavata il primo maggio in circa un’ora. Resta da confutare la testimonianza del fratello della vittima, che ha dichiarato di aver visto lo zio Danish prendere Saman per il collo e portarla nelle serre. Gli avvocati hanno verificato personalmente il punto in cui il ragazzo afferma di aver assistito alla scena e hanno constatato che la luce di cui parla è a oltre 200 metri di distanza e che la luna, che ha la stessa luminosità sia a novembre che a maggio, non permetteva di riconoscere le persone.

Shabbar Abbas, presente in tutte le udienze, ascolta in silenzio i racconti del figlio. L’avvocato afferma che Shabbar ha sempre voluto proteggere il ragazzo e non coinvolgerlo nell’indagine. Nelle intercettazioni, quando Shabbar menzionava la possibilità di coinvolgere lo zio o il cugino, il figlio gli diceva di non dire nulla e di restare fuori. Solo quando è stato pressato, Shabbar ha accettato di prendersi la colpa. Riguardo al rapporto tra Shabbar e Saman, l’avvocato Della Capanna precisa che c’è una foto che testimonia l’affetto tra padre e figlia, scattata il 20 aprile, dieci giorni prima che Saman scomparisse.