Tumori: Corradini (Sie) rivela che le Car-T hanno sostituito il trapianto in linfomi resistenti

Approvato in Italia il rimborso di Axi-cel per il trattamento dei linfomi

Il recente annuncio dell’approvazione del rimborso di axicabtagene ciloleucel (Axi-cel) in Italia ha suscitato grande interesse nella comunità medica. Questo trattamento è destinato ai pazienti adulti affetti da alcuni tipi di linfomi, anche dopo il fallimento della prima linea di terapia. Paolo Corradini, direttore della divisione di Ematologia all’Int di Milano e presidente della Società italiana di ematologia (Sie), ha commentato l’importanza di questa novità.

In passato, i pazienti affetti da linfoma che non rispondevano alla terapia standard avevano come opzione il trapianto allogenico da un donatore. Tuttavia, l’utilizzo delle Car-T cell nel trattamento di salvataggio ha quasi completamente sostituito questa procedura. Corradini spiega che le Car-T cell sono particolarmente efficaci nel trattamento di malattie che sono ricadute o refrattarie ai trattamenti chemioterapici.

Uno studio importante chiamato Zuma7 ha confrontato la chemioterapia con le Car-T cell (Axi-cel) nel trattamento dei linfomi diffusi a grandi cellule, che sono malattie aggressive e spesso refrattarie alla terapia di prima linea. I pazienti che non rispondevano alla terapia o che ricadevano entro 12 mesi dalla fine del trattamento avevano una prognosi molto negativa con le terapie di salvataggio attuali. Tuttavia, l’utilizzo delle Car-T cell, invece della chemioterapia seguita dal trattamento autologo, può fare la differenza. È fondamentale che questi pazienti vengano trasferiti tempestivamente nei centri specializzati in modo da poter ricevere le terapie Car-T.

Lo studio Zuma7 ha dimostrato un vantaggio significativo nell’utilizzo precoce delle Car-T cell (Axi-cel) rispetto alla chemioterapia seguita dal trapianto autologo. Questo cambiamento ha un impatto significativo sulla pratica clinica e i pazienti dovrebbero essere indirizzati immediatamente ai centri specializzati dopo la prima ricaduta precoce. Il trattamento con Axi-cel non solo aumenta la percentuale di pazienti che rispondono alla terapia di salvataggio, ma allunga anche la sopravvivenza.

Corradini sottolinea che il trattamento con Axi-cel è complesso da produrre e costoso, ma è un trattamento a singola infusione. Non richiede cicli ripetuti di chemioterapia o lunghi ricoveri come il trattamento standard attuale. Dopo l’infusione, i pazienti non necessitano di ulteriori terapie. Inoltre, per coloro che rispondono al trattamento, c’è una buona possibilità di guarigione.

In conclusione, l’approvazione del rimborso di Axi-cel rappresenta un importante passo avanti nel trattamento dei linfomi refrattari o ricaduti. Questo trattamento offre ai pazienti una nuova opzione terapeutica che può migliorare la loro sopravvivenza e la qualità della vita. È fondamentale che i pazienti vengano indirizzati tempestivamente ai centri specializzati per ricevere le terapie Car-T e beneficiare di questa innovativa forma di cura.