Firenze: venduta Villa Selva e Guasto o Dolgoroukoff

Venduta a Firenze la magnifica Villa Selva e Guasto o Villa Dolgoroukoff dal nome della misteriosa principessa russa a cui appartenne

Potrebbe trattarsi di Ekaterina Michajlovna Dolgorukova, la principessa russa di cui si innamorò lo Zar Alessandro II di Russia? La loro travolgente storia d’amore è stata il soggetto del film “Katya, regina senza corona” interpretato da una giovane Romy Schneider

Venduta una delle magnifiche ville storiche di Via San Leonardo a Firenze, conosciuta come Villa Selva e Guasto o Villa Dolgoroukoff (https://www.lionard.com/it/appartamento-di-lusso-in-villa-firenze.html), dal nome della misteriosa principessa russa a cui appartenne agli inizi del Novecento. Situata in una delle più prestigiose zone di Firenze, a due passi da Piazzale Michelangelo e a soli dieci minuti dal centro della città, la villa è stata venduta dalla LIONARD Luxury Real Estate S.p.A. (http://www.lionard.com/it/) ad un cliente che è riuscito ad acquistare tutta la proprietà, complessivamente di 2 mila mq di interni e 20 mila mq di esterni, dopo che nel secolo scorso era stata suddivisa in più appartamenti.

Benché la maestosa facciata presenti le caratteristiche architettoniche tipiche delle ville del XVII secolo, ricche di decorazioni barocche, la sua origine è più antica: ai primi del XV secolo risulta di proprietà della famiglia Galilei (forse antenati di Galileo Galilei?) che la venderanno nel 1480 a Bernardo di Simone Canigiani, personaggio noto nella Firenze del tempo per aver rivestito ruoli di governo, nonché amico intimo del filosofo e umanista Marsilio Ficino. Nel 1562 la figlia di un altro Bernardo Canigiani la portava in dote alla nobile famiglia dei Rucellai. Seguiranno nei secoli numerosi passaggi di proprietà fino ad arrivare agli inizi del Novecento alla principessa russa Dolgoroukoff e poi nel 1919 per via ereditaria ai Costa de Suarez.

Villa Firenze

Ma chi era la misteriosa principessa russa proprietaria della villa? Di lei si conosce solo il cognome Dolgoroukoff. Potrebbe trattarsi di Ekaterina Michajlovna Dolgorukova (14 novembre 1847 – 15 febbraio 1922), la giovane principessa russa appartenente ad una famiglia nobile decaduta di cui si innamorò lo Zar Alessandro II di Russia? Dolgoroukoff e Dolgorukova sono, infatti, due versioni dello stesso cognome. Dopo lunghi anni da amante e avergli dato tre figli, lo Zar la sposerà nel 1880 facendola moglie morganatica. Ma neanche un anno dopo Alessandro II verrà ucciso in un attentato e Ekaterina sarà costretta ad andarsene dalla Russia e trasferirsi con i figli in Francia. La loro travolgente storia d’amore diventerà il soggetto di due film. Quello del 1959, Katya, regina senza corona, per la regia di Robert Siodmak, sarà interpretato da una giovane Romy Schneider, reduce dal grande successo nel ruolo di Sissi.

Sicuramente la principessa, a cui appartenne la villa a Firenze agli inizi del Novecento, non è tra quelle, con lo stesso cognome, costrette a lasciare la Russia per lo scoppio della Rivoluzione e vissute tra Italia e Francia a partire dal 1917. Il mistero dunque continua.

La scenografica facciata della villa, rivolta verso via San Leonardo, presenta una scala in pietra a doppia rampa a tenaglia che consente di raggiungere il piano nobile, mentre, a livello di terreno, un portone immette nella corte centrale attorno a cui si sviluppa l’edificio.

Al centro della facciata si trova uno scudo ottocentesco in pietra con l’arma della famiglia Castrucci (tra quelle a cui appartenne la villa) con il motto “Maiora resurgunt”. La villa è circondata da un parco con sul fronte e su un lato giardini all’italiana. Fa parte della proprietà una cappella in stile tardo seicentesco, separata dal corpo della villa, con la facciata e l’ingresso su via San Leonardo.

Villa Firenze

“Villa Selva è un immobile straordinario – commenta Jennifer Giraldi, direttrice nazionale vendite Lionard – Essere riusciti a veicolare il valore storico, artistico e architettonico di un immobile nella sua unità è un ottimo risultato per la nostra società che ci piace considerare come custode dell’Heritage e dell’unicità del patrimonio architettonico e artistico italiano. I tre immobili che costituiscono il complesso acquistato sono tornati oggi ad essere un unico che siamo sicuri sarà valorizzato dal nuovo proprietario”.

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Per le foto Courtesy of Lionard