Zuncheddu torna libero: svolta nel processo di revisione e nuove informazioni dettagliate

Beniamino Zuncheddu nel corso del congresso del Partito Radicale a Roma, 3 novembre 2023. ANSA/CLAUDIO PERI

E’ stato scarcerato Beniamino Zuncheddu dopo 32 anni di carcere

La Corte d’Appello di Roma ha deciso di scarcerare Beniamino Zuncheddu, l’ex allevatore di 58 anni di Burcei (Cagliari), condannato all’ergastolo per il triplice omicidio avvenuto l’8 gennaio del 1991. In quell’occasione, tre pastori furono uccisi e una quarta persona rimase gravemente ferita sulle montagne di Sinnai. La notizia della scarcerazione è stata annunciata dal suo avvocato, Mauro Trogu, che aveva presentato istanza per la libertà condizionale. Zuncheddu, che ha sempre dichiarato la sua innocenza, era attualmente in regime di semilibertà nel carcere di Uta, dove poteva uscire per lavorare ma doveva ritornare in cella la sera.

Una lunga battaglia per dimostrare l’innocenza

Beniamino Zuncheddu ha trascorso 32 anni dietro le sbarre, sempre sostenendo di essere innocente. Durante tutto questo tempo, lui e il suo avvocato hanno lottato per dimostrare la sua innocenza e ottenere la sua scarcerazione. Finalmente, la Corte d’Appello di Roma ha accolto la richiesta di libertà condizionale presentata da Trogu, permettendo a Zuncheddu di lasciare il carcere.

Una nuova speranza per Beniamino Zuncheddu

La scarcerazione di Beniamino Zuncheddu rappresenta una nuova speranza per lui e la sua famiglia. Dopo anni di lotta e sofferenza, finalmente potrà godere della libertà che tanto desiderava. Nonostante la sua lunga permanenza in carcere, Zuncheddu ha sempre mantenuto la sua innocenza e ha continuato a combattere per dimostrarla. Ora, con la sua scarcerazione, avrà l’opportunità di ricostruire la sua vita e cercare di riprendere da dove aveva lasciato prima dell’arresto.

Articolo originale:

E’ stato scarcerato Beniamino Zuncheddu, l’ex allevatore di 58 anni di Burcei (Cagliari), da 32 in carcere, condannato in via definitiva all’ergastolo per il triplice omicidio dell’8 gennaio del 1991, quando sulle montagne di Sinnai furono uccisi tre pastori e una quarta persona rimase gravemente ferita. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Roma: la notizia è stata diffusa dal suo avvocato Mauro Trogu che aveva presentato istanza per la libertà condizionale. Zuncheddu, che da sempre si proclama innocente, era attualmente in regime di semilibertà nel carcere di Uta: usciva per lavorare ma doveva ritornare in cella la sera.