Accertamento fiscale, se scatta in questo caso sei spacciato: puoi prevenirlo solo così

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Accertamento fiscale - Credit Depositphotos - Tendenzediviaggio.it

L’accertamento fiscale può essere combattuto solo con il diritto di difesa da parte del contribuente. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta

Uno dei problemi che da decenni colpisce la nostra società è proprio l’evasione fiscale. Nonostante siano stati fatti passi da giganti dalle Autorità competenti, è necessario ricorrere anche agli accertamenti fiscali che hanno lo scopo di verificare la dichiarazione della base imponibile da parte del contribuente.

Questa procedura rappresenta una sorta di deterrente poichè i contribuenti che non dichiarano il vero in merito ai loro redditi, sanno di poter essere sottoposti ad accertamenti da parte del Fisco e in casi gravi a condanne penali. In questo modo, avranno meno voglia di evadere il Fisco e non pagare le tasse.

L’accertamento fiscale consiste, dunque, sia nella verifica amministrativa di un’eventuale evasione da parte del contribuente, ma anche in un provvedimento che porta all’emanazione di un atto impositivo con cui si intima il contribuente al pagamento.

Questo accertamento generalmente viene emanato dall’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda le tasse dovute allo Stato, ma può anche avere origine da Enti Locali. Basti pensare al Comune che potrebbe contestare il mancato pagamento sulla tassa sui rifiuti o sull’Imu.

Accertamento fiscale, come difendersi

L’accertamento fiscale comporta sempre tanta agitazione per i contribuenti poichè si può incorrere non solo in sanzioni amministrative, ma nei casi più gravi anche in conseguenze penali. Se è capitato di aver dimenticato di fare la Dichiarazione dei Redditi, potrebbe scattare il controllo da parte del Fisco anche se il contribuente può difendersi.

Naturalmente cambiano le modalità in base all’atto notificato, ma il diritto di difesa è una piccola rivoluzione che è stata prevista dalla riforma fiscale. Si tratta del contraddittorio preventivo che consente al contribuente che ha ricevuto l’accertamento di richiedere delle spiegazioni sul provvedimento definitivo, prima che questo venga formalmente adottato.

Contraddittorio preventivo
Accertamento fiscale, chi può chiedere il contradditorio preventivo – Credit Depositphotos – Tendenzediviaggio.it

Come funziona il contraddittorio preventivo

Il contraddittorio preventivo, come abbiamo anticipato, è una forma di difesa di cui si può avvalere il contribuente che riceve un accertamento fiscale. L’articolo 6 dello Statuto dei Contribuenti stabilisce che tutti “gli atti autonomamente impugnabili” devono essere preceduti da un contraddittorio tra le parti. Ad esempio prima di emettere una cartella esattoriale, l’Ente deve avvisare il contribuente che potrà chiedere spiegazioni esercitando il suo diritto di difesa.

Esistono però degli atti per i quali il diritto di contraddittorio preventivo non può essere applicato. Il primo caso è quello degli atti automatizzati in cui gli errori non sono commessi dall’uomo, ma sono materiali come ad esempio sul calcolo dell’imposta. Il secondo atto è quello di pronta liquidazione che, ad esempio nei casi in cui decadono i piani di rateizzazione, l’imposta non deve essere accertata dal momento che le parti hanno già raggiunto un accordo.