Albano Carrisi non è riuscito a resistere e ha ceduto all’ira: “Li ho chiusi in una stanza e li ho menati” | Finita nel sangue

Albano Carrisi - Tendenzediviaggio.it

Albano Carrisi - Tendenzediviaggio.it (Fonte Ansa)

Al cantante Albano Carrisi si è lasciato andare alla furia cieca: la provocazione vergognosa gli ha fatto perdere il lume della ragione. Cos’è successo 

Nato il 20 maggio 1943 a Cellino San Marco, Albano Carrisi rappresenta una delle voci più riconoscibili e iconiche della discografia italiana, e continua a mietere consensi durante le sue esibizioni.

Ne è la riprova la sua performance in qualità di ospite a Sanremo 2023 al fianco dei colleghi Gianni Morandi e Massimo Ranieri, blocco televisivo che ha quasi oscurato le prestazioni dei talenti in gara. E, sebbene Albano abbia rinunciato a partecipare alla recente edizione della medesima kermesse sotto consiglio di Amadeus, egli non ha alcuna intenzione di interrompere la sua attività artistica.

Noto per la sua formidabile estensione vocale, per le sue vicissitudini romantiche e per il carattere fumantino, Albano continua a rappresentare una fonte inesauribile di aneddoti, che spaziano dalla sua vita artistica a quella privata.

A tal proposito, un episodio in particolare ha suscitato sommo scalpore nel pubblico: in passato, Albano è stato coinvolto in una rissa furibonda, e ne ha narrato i dettagli al “Corriere della Sera”.

Albano e la zuffa epocale a Milano

Ben prima di guadagnare notorietà verso i primi anni ’60, Albano viveva a Cellino San Marco con la madre Yolanda, e avrebbe deciso di tentare la sorte emigrando a Milano, capoluogo al tempo ostile alle new-entry meridionali. Il cantante ha iniziato la sua carriera professionale in qualità di imbianchino, accontentandosi peraltro di uno stile di vita piuttosto frugale. Ha infatti riferito: “Dormivo in cantiere, in una stanza al pianterreno, alla luce di 4 candele. Ma non mi pagavano. Ero rimasto con mille lire“.

Albano ha quindi puntato a una carriera nella ristorazione, e iniziato a lavorare per il ristorante Ferrari, in prossimità del Duomo: “Mi misero a distribuire volantini fuori, e poi a fare le pulizie. Imparai a fare le pizze e il caffè“. Anche questa seconda professione, però, si è rivelata assai insidiosa, soprattutto a causa di alcuni colleghi molesti. “Un giorno mi indicarono mentre salivo le scale trafelato, pieno di pacchi” – ha ricordato, citando poi le parole di uno di essi – “Per fortuna abbiamo lo schiavetto…“. La provocazione, però, ha esacerbato la pazienza di Albano, il quale ha deciso di passare ai fatti: “Non ci ho visto più. Li ho chiusi in una stanza, e li ho menati. E ho cambiato ristorante“.

Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Albano - Tendenzediviaggio.it
Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Albano – Tendenzediviaggio.it (Fonte Ansa)

Albano, la vendetta va servita fredda: “Dovrai pagare”

Successivamente, il cantante prese servizio presso il ristorante Dollaro, ma venne ben presto preso di mira dal figlio del titolare, poiché la fiamma di quest’ultimo non aveva occhi che per Albano.

Ha ricordato infatti: “Lo sentii sibilare: ‘Questi terroni ci portano via le donne!’… Così, me ne andai in fabbrica. Lavoravo, e per resistere cantavo tutto il giorno. Mi dicevano: ‘Terrone, piantala!’. E io: ‘Goditela, finché è gratis, perché tra poco per ascoltare la mia musica dovrai pagare!’“.