“Cervinia riadotta il suo antico nome: un viaggio nel passato e nella storia del luogo”

La chiesa innevata a Cervinia 15 dicembre 2012. ANSA/Enrico Marcoz

Dopo soli due mesi, Cervinia cambierà nuovamente nome e tornerà alla denominazione originale di Breuil-Cervinia. La decisione è stata presa dall’amministrazione comunale di Valtournenche e dalla Regione Valle d’Aosta, in seguito alle intense polemiche scaturite dall’introduzione del nome “Le Breuil”. La sindaca Elisa Cicco ha annunciato la decisione dopo una riunione con il presidente Renzo Testolin: “Abbiamo deciso di avviare la procedura per modificare il toponimo e invieremo una richiesta formale all’amministrazione regionale”. Testolin ha confermato la disponibilità della Regione ad accogliere la richiesta.

La controversia sulla denominazione ha suscitato un’ampia eco mediatica e ha alimentato una diatriba politica. In particolare, gli operatori turistici di Cervinia si sono mostrati molto contrari al cambiamento. I primi a sollevare la questione sono stati i rappresentanti di Fratelli d’Italia, con il capogruppo Alessandro Urzì che ha criticato duramente la decisione, parlando di “una furia ideologica che trova eguali solo nell’opera di rimozione dell’identità storica concepita dai talebani”. Anche il ministro del turismo, Daniela Santanché, ha espresso perplessità sulla scelta, sottolineando che Cervinia è una località sciistica riconosciuta in Italia e nel mondo e che un cambiamento così drastico potrebbe danneggiare il settore turistico e l’immagine della Valle d’Aosta.

La vicenda risale al 2011, quando è stata avviata una procedura per determinare ufficialmente i toponimi del paese valdostano. La richiesta è stata sollecitata dall’Agenzia delle Entrate per chiarire l’anagrafe fiscale dei contribuenti. Il percorso è stato lungo e interrotto più volte, ma alla fine, nell’aprile scorso, la giunta comunale guidata da Jean-Antoine Maquignaz (di cui fa parte anche l’attuale sindaca Elisa Cicco) ha deciso di cambiare il nome da Cervinia a Le Breuil. Questa decisione non è stata presa alla leggera, gli amministratori erano consapevoli delle implicazioni. L’obiettivo era eliminare la denominazione introdotta nel 1934 per il villaggio situato sotto la Gran Becca. Un nome attribuito durante il periodo fascista, che non è mai stato amato in quella zona come il nome tradizionale. Tuttavia, questo nome è conosciuto in tutto il mondo. Nell’aprile 2023, la giunta di Valtournenche ha approvato la delibera autonomamente e la Regione l’ha ratificata a settembre. Ora, con il dietro-front, la pace torna ai piedi del Cervino.