Sanità: 1 su 3 professionisti non in regola con crediti Ecm

La formazione Ecm (Educazione Continua in Medicina) sta diventando sempre più popolare tra i professionisti sanitari. Il triennio 2020-2022, con proroga fino a dicembre 2023, ha registrato un aumento fino al 70% dei professionisti sanitari “aggiornati”, rispetto alla media del 50% dei due trienni precedenti. Tuttavia, un terzo dei professionisti sanitari non è ancora certificabile come in regola dal proprio Ordine professionale.

Tra i professionisti più virtuosi si trovano medici, odontoiatri e infermieri, con le donne che si confermano più inclini all’aggiornamento rispetto ai colleghi uomini. Questi sono i dati presentati da Formazione nella Sanità durante la conferenza stampa “Evoluzione del sistema Ecm: I dati alla chiusura dell’anno di proroga”.

L’Associazione che rappresenta i provider ha presentato una fotografia a due mesi dalla scadenza della proroga del triennio 2020-2022 e a pochi giorni dall’insediamento della Commissione nazionale Ecm. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato che non ci saranno ulteriori proroghe dopo il 31 dicembre e che chi non sarà in regola subirà le sanzioni previste dalla legge.

Dal report emerge che la formazione a distanza, la modalità Fad (Formazione a Distanza), è la grande protagonista, con una fruizione quintuplicata nel triennio 2020-2022 rispetto ai due trienni precedenti. Si contano quasi dieci milioni di partecipazioni a eventi Fad negli anni 2020-2022, diventando la “chiave” per essere in regola.

Roberto Monaco, presidente del Cogeaps, commenta che questi dati sono un segnale incoraggiante, ma c’è ancora un gap significativo da colmare e molti professionisti da raggiungere. È fondamentale che i professionisti sanitari siano formati in modo serio e puntuale, considerando che hanno la salute dei cittadini nelle proprie mani. Si punterà ad efficientare il sistema Ecm tramite Metaverso, simulazione e altri strumenti tecnologici.

La Commissione nazionale Ecm afferma che lavorerà sull’indirizzo dato dal ministro Schillaci, guardando al futuro del sistema Ecm e rispettando le leggi esistenti che prevedono sanzioni per chi non è in regola con l’adempimento dei crediti. Si prevede che il 30% dei professionisti che sono rimasti indietro regolarizzeranno la propria posizione.

Pierpaolo Pateri, tesoriere Fnopi, spiega che nel settore infermieristico si sta verificando un trend in crescita nei confronti dell’educazione continua in medicina. La Federazione sta introducendo iniziative per coprire il gap formativo e ricorda l’importanza di raggiungere almeno il 70% dei crediti Ecm per mantenere l’efficacia delle polizze assicurative.

Simone Colombati, presidente dell’associazione Formazione nella Sanità, conclude affermando che l’educazione continua in medicina ha assunto un ruolo sempre più centrale per i professionisti sanitari. La riforma del sistema Ecm annunciata dal ministro Schillaci può sfruttare le potenzialità della tecnologia attuale e dello sviluppo di simulazione e metaverso. L’associazione si mette a disposizione della Commissione per aumentare la quantità e la qualità dei corsi e offrire ai professionisti un ventaglio di opportunità formative sempre più ampio e in linea con l’evoluzione della professione e delle professionalità.